1. Chi è il Beato Luigi Monza (1898-1954)?
Luigi Monza nacque a Cislago (Va) il 22 giugno 1898.
Venne ordinato sacerdote il 19 settembre 1925 nella Arcidiocesi di Milano.
Il suo primo impegno pastorale fu tra i giovani della parrocchia di Vedano Olona (Va).
L’inizio della sua vita sacerdotale fu contrassegnato da molte prove fino all’ingiustizia del carcere sotto il regime fascista.
Nel 1928 fu assegnato al santuario di Saronno (Va) dove fu animatore di numerose iniziative giovanili.
Nel 1936 fu nominato parroco a San Giovanni di Lecco, dove fu “sacerdote secondo il cuore di Dio”. Nel 1937 fondò l’Istituto Secolare Piccole Apostole della Carità donne chiamate, per dono dello Spirito, a portare nel mondo la pienezza di vita consacrata all’amore totale di Cristo “con il fervore apostolico della prima comunità cristiana”. Don Luigi e le Piccole Apostole diedero vita all’Associazione La Nostra Famiglia che iniziò a prendersi cura dei bambini con disabilità e delle loro famiglie.
Il 29 settembre 1954 don Luigi si fece da parte e silenziosamente scomparve, come il chicco di grano che muore per dar vita alla spiga, cosciente d’aver svolto il suo mandato profetico.
Il 30 aprile 2006 in Duomo a Milano don Luigi Monza è stato proclamato Beato.
2. Qual è il suo messaggio?
Il beato Luigi Monza è stato “pastore buono” del popolo a lui affidato. Nel suo ministero sacerdotale, vissuto con passione e fede profonda, lo Spirito Santo ha trovato il terreno fecondo per seminare il desiderio di Dio: far ritornare la società moderna allo spirito degli Apostoli e alla carità pratica dei primi cristiani.
Vivere come gli Apostoli, “essere un cuor solo e un’anima sola” è per don Luigi Monza strumento di evangelizzazione, modello di autentica vita cristiana e di santità vissuta nell’ordinarietà: “Il mondo moderno richiede la nostra santità, santità costruita sull’amore”.
Carità è prendersi cura delle fragilità, è amare profondamente gli uomini del proprio tempo e fare del mondo una grande famiglia, è vivere la fraternità come principio di organizzazione sociale, è superare l’individualismo e l’autoreferenzialità per costruire insieme “la casa comune”.
Il carisma del Beato è per tutti; in qualsiasi stato e condizione, in ogni tempo, la carità attrae, appassiona, indica traiettorie di bene che aprono alla Speranza e suscitano corresponsabilità nella costruzione di una società più giusta e più umana nella quale i poveri, i fragili sono al centro.
Se il messaggio di don Luigi Monza continua ad appassionare e ad aprire i cuori alla Speranza è perché il Beato ha creduto che “il cuore ha bisogno dell’infinito, ha bisogno di Dio per il quale fu creato”. A tutti è rivolto l’invito che rende bella la vita: accogliere il bisogno di Dio che abbiamo nel cuore, credere e affidarsi alla Provvidenza che guida la storia di ogni uomo e di ogni donna, spendere la vita nella carità.
3. A chi si rivolge?
Il suo messaggio ha affascinato e affascina ancora oggi. Si ispirano infatti al carisma di don Luigi Monza diversi gruppi ed esperienze che costituiscono, ognuna nella propria originalità e peculiarità, un’espressione della stessa spiritualità.
Sono come i “chicchi” di una spiga nata dal granello evangelico rappresentato dalla stessa vita di don Luigi consumata nella carità: Piccole Apostole della Carità, Piccoli Apostoli della Carità, sacerdoti, bambini, giovani, coppie di sposi, intere famiglie, operatori de “La Nostra Famiglia”, vedove, amici, volontari….. tutte persone che scelgono di attingere dalla spiritualità di don Luigi Monza per farla diventare uno stile di vita nella quotidianità.
4. Cosa ha fondato?
Don Luigi Monza pensò a delle persone consacrate che, vivendo nel mondo, potessero testimoniare la carità e la “Gioia di vivere fratelli in Cristo” stando nel mondo e con gli uomini del proprio tempo: nacque così l’Istituto Secolare delle Piccole Apostole della Carità con questa tipica modalità di vivere la consacrazione non ancora riconosciuta dalla Chiesa e che solo nel 1947 ne vedrà l’ufficializzazione. Don Luigi insieme ad altri ne fu un precursore.
Don Luigi ha fondato “La Nostra Famiglia” che è uno spirito, un ideale, uno stile di vita che è quello di fare del mondo una grande “famiglia” legata da vincoli di solidarietà e fraternità. Tutti possono far parte di questa “famiglia” purché alimentino con la testimonianza di vita il fuoco della carità dei primi cristiani, quel fuoco che scalda la storia di tutti i tempi.
La carità per i più poveri ha assunto un volto specifico nei servizi che offre l’Associazione “La Nostra Famiglia” in favore di persone disabili. Era il 28 maggio 1946 quando i primi due bambini, Vera e Umberto, fecero il loro ingresso nella casa di Vedano Olona, quando don Luigi era ancora vivente.
Nel 1954 il Ministero della Sanità diede il riconoscimento al primo Centro extraospedaliero di riabilitazione in Italia: era un Centro de “La Nostra Famiglia”.
Da allora “La Nostra Famiglia” non ha mai cessato di crescere. Oggi l’Associazione è presente in 8 regioni italiane e in 4 Paesi del mondo.
Vale la pena ricordare che per don Luigi i poveri erano coloro che si trovavano in qualsiasi genere di necessità e che chiedevano esplicitamente o implicitamente un aiuto di carattere spirituale e/o materiale.
In particolare egli si riferiva ad alcune categorie che sono quelle indicate nel Vangelo: ammalati, bambini disabili, poveri economicamente, persone in difficoltà di ogni genere.
La povertà è una condizione non statica ma dinamica e varia in accordo ai contesti storici e socio culturali. Don Luigi nel corso della sua esistenza ha mostrato come sia necessaria l’attenzione al contesto contemporaneo per individuare le persone più bisognose di aiuto secondo il criterio della carità.
Davanti al bisogno non giudicava e non faceva nessuna distinzione: lì qualcuno aveva bisogno di lui ed era necessario operare.
La “Missione” de “La Nostra Famiglia” è la “traduzione” in linguaggio contemporaneo e specifico di ciò che don Luigi ha insegnato: “Tutelare la dignità e migliorare la qualità della vita – attraverso specifici interventi di riabilitazione – delle persone con disabilità, specie in età evolutiva.
“La Nostra Famiglia” intende farsi carico non solo della disabilità in quanto tale, ma anche della sofferenza personale e familiare che l’accompagna.
L’Associazione si propone di dare il proprio contributo allo sviluppo della ricerca e delle conoscenze scientifiche nel campo della patologia dello sviluppo e di offrire percorsi formativi a giovani e operatori che già lavorano nel settore sociosanitario.
“La Nostra Famiglia” continua ad espandersi e vive la profezia del suo Fondatore che ebbe a dire: “… e l’Opera si espanderà fino agli ultimi confini della terra” quando ancora era una piccola realtà.
5. Come posso pregare il Beato Luigi Monza?
Sono stati predisposti dei sussidi di preghiera.
6. Dove è sepolto?
Il Beato Luigi Monza è sepolto nella cappella de La Nostra Famiglia di Ponte Lambro (Co).




