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Il mondo che amo una proposta di vita

Ci sono epoche storiche in cui, in un mondo con chiari segni di decadenza, rimane un piccolo segno di vita che, inspiegabilmente e senza nessuno sforzo umano particolare, riprende a fruttificare e dà inizio ad una nuova stagione. È il dono di Dio; è il frutto dello Spirito che non lascia mai mancare il pane e la Parola e, da questo nutrimento, riparte il cammino. Nel deserto del mondo e dei cuori, rinasce allora la speranza che la “carità pratica dei primi cristiani” può essere vissuta secondo forme concrete e innovative, senza particolari segni se non quello di un amore che non misura e che, nato da quel seme deposto nel terreno (cfr. Gv 12,24), produce un raccolto abbondante.

Questa Proposta di vita è rivolta a tutti coloro che intendono vivere una spiritualità secolare con lo stile di essere contemplativi nel mondo; immersi e impegnati nelle comuni attività di ogni persona della strada; immersi della strada; immersi e impegnati nel mondo nelle comuni attività di ogni persona; condividendo ciò che si è e ciò che si possiede con chi intende percorrere lo stesso cammino; mescolati fra la gente per testimoniare questo amore e pronti a ritornare poi a vivere i momenti di fraternità e di nuovo ripartire: come i primi Apostoli con Gesù.
Le Piccole Apostole della Carità sono nate da questo desiderio, maturato nel cuore del beato Luigi Monza e, approvate dalla Chiesa come Istituto Secolare di vita consacrata, vivono in fraternità il dono totale della loro esistenza. Alcune secondo la forma di vita comune, altre condividendo la medesima spiritualità, secondo la forma di vita individuale e facendo riferimento ad un gruppo fraterno di appartenenza.

Una Proposta di vita, dunque, rivolta a quanti intendono raccogliere l’invito del Maestro a lasciare ogni cosa per Lui (cfr. Mt 19,23-30). Perché “si può spendere la propria giovinezza coltivando cose belle e grandi, e in questo modo preparare un futuro pieno di vita e di ricchezza interiore” (Papa Francesco, Esortazione Apostolica Christus vivit, Roma 2019, n. 19).

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